Tipo di pubblicazione : |
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Autore/curatore: |
Giorgio Girardet. Cura e introduzione di Hilda Girardet ; prefazione di Bruno Rostagno ; postfazione di Mirella Abate Standard: Girardet, Giorgio [Giorgio Girardet] Rostagno, Bruno [Bruno Rostagno] Abate, Mirella [Leibbrand-Abate, Mirella][Mirella Abate] Girardet, Hilda [Hilda Girardet] |
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Titolo:
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Come canne al vento : diari della speranza di un pastore evangelico nei lager
Standard: |
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Collana: |
Libertà e giustizia | ||
Volume: |
20 | ||
Data di pubblicazione: |
2020 | ||
Luogo di pubblicazione: |
Torino Standard: Torino [Turin][Augustae Taurinorum] |
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Editore/tipografo: |
Claudiana | ||
ISBN/ISSN: |
978-88-6898-249-2 | ||
Pagine: |
pp. 255 + 16 di illustrazioni f.t | ||
Numero di illustrazioni: |
Prefazione. Pensiero teologico e fede alla prova di Bruno Rostagno (5-10) Introduzione di Hilda Girardet (11-30) Parte prima: Lager di Sandbostel; Parte seconda: Bergen - aprile 1945 Una tavola apparecchiata ; Roma - novembre 1945 Ripensare l'uomo dopo i lager; Parte terza: Studi, conferenze, interventi pubblici nel Lager. | ||
Formato : |
21 cm | ||
Soggetti: |
Campi di concentramento tedeschi - Guerra mondiale 1939-1945 - Deportati italiani - Diari e memorie Girardet, Giorgio (1919-2011) - Diari e memorie |
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Riassunto/commento: |
Recensione: Protestantesimo 76 (2021) fasc. 4, pp. 270-272 [Antonella Varcasia]
Fatto prigioniero dopo l’8 settembre e deportato nei lager della Germania nazista per il rifiuto di continuare la guerra a fianco dei tedeschi e dei repubblichini di Salò, il giovane sottotenente valdese Giorgio Girardet tiene fortunosamente un diario, ritrovato quasi integro dalla figlia Hilda. Qui se ne propone la parte che va dal marzo 1944 al gennaio 1945 quando Girardet, nel campo di Sandbostel – lo stesso di Alessandro Natta, Giovannino Guareschi, Gianrico Tedeschi e tanti altri –, fu il pastore di una piccola rappresentanza evangelica e dove, sorretto da una grande fede e da una forte volontà di reazione, moltiplicherà le occasioni per incontri e gruppi di studio e stabilirà i primi rapporti “ecumenici” con alcuni cattolici presenti nel lager. In quei mesi getterà le basi della sua lunga vita professionale di pastore, giornalista e studioso, sempre innovatore e aperto al futuro. Al di là del valore di testimonianza storica, queste pagine, attraverso una prospettiva certamente parziale, permettono di scoprire come alcuni protagonisti di quella rimpianta generazione abbiano saputo, in condizioni drammatiche, confrontarsi e gettare basi culturali e morali per la ricostruzione del Paese. |