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Quest'opera era stata scritta contro Johannes Piscator cioè Jean Fischer (1546-1625). Poiché era stata stampata senza il gradimento dei ministri di Ginevra e senza l'approvazione di quelli della sua provincia sinodale, l'opera viene vietata dal sinodo di La Rochelle nel 1607. «Ajoutons qu'Uguet écrivit de Grenoble en 1606 [ottobre] une lettre à la Vénérable Comp. des pasteurs de Genève pour la prier de laisser paraître son De Justitia imputata» [Eug. ARNAUD, Hist. des Prot. du Dauphiné, vol. 2, p. 432] e lagnandosi del fatto che si erano fatte ritirare le copie del suo primo trattato [Traité des administrateurs?]. «La risposta che gli fecero, lodando peraltro le belle qualità dell'autore, dice che era stato deciso anche dalle chiese di Svizzera, Würtemberg, Palatinato ed ovunque altrove, di tacitare quella disputa [sull'imputazione di Dio all'uomo del peccato originale, cosa confliggente con la predestinazione], essendosi ottenuto che anche i suoi antagonisti desistessero. Il Sinodo Nazionale di Francia, a sua volta, lo biasimò per quella pubblicazione, lodando invece l'operato dei ministri ginevrini». [JALLA, Storia della Riforma, II (= «BSSV» n. 47), p. 56]. Nel giugno 1612 «il Concistoro di Ginevra, informato che il libro era in vendita presso qualche libraio, ne ordina la soppressione e fa mutilare le copie deposte nella Biblioteca Concistoriale. Quell'opera è stata infatti così bene ricercata che è affatto irreperibile» [JALLA, p. 57, che ricalca HAAG, vol. 6, p. 8].

Daniele Tron, 16.10.2014