Document Type: |
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Author/editor: |
Valter Careglio, Margherita Drago ; prefazione di Elvio Fassone Standard: Careglio, Valter [Valter Careglio] Drago, Margherita [Margherita Drago] Fassone, Elvio [Elvio Fassone] |
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Title:
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L'orizzonte di una classe dirigente : il Pinerolese ed il Risorgimento
Standard: |
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Date of Publication: |
stampa 2011 | ||
Place of Publication: |
Pinerolo Standard: Pinerolo [Pignerol] |
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Publisher/Printer name: |
Alzani Standard: Alzani |
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ISBN/ISSN: |
9788881704309 | ||
Pages: |
128 p. | ||
Number of illustrations: |
ill. | ||
Format : |
23 cm | ||
Subjects: |
Pinerolo - History - 1800-1900 Risorgimento - Pinerolese |
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Table of contents: |
INDICE Prefazione a cura di Elvio Fassone PARTE I I politici e gli imprenditori a cura di Valter Careglio Il Risorgimento La Restaurazione: l'emarginazione di Buniva e il ritorno del cardinale Pacca I carbonari e i moti del 1821 Verso il '48 Tre anni di riforme rivoluzionarie La modernizzazione e l'Unità L'agricoltura Capoluogo dell'enologia piemontese? La tutela del territorio L'industria Le carrozzabili Le strade ferrate Le politiche assistenziali L'istruzione come volano dello sviluppo L'epilogo unitario PARTE II Gli intellettuali a cura di Margherita Drago Lo sfondo culturale piemontese Letterati e uomini di scienza del Pinerolese Giuseppe Croset-Mouchet Cenni biografici Non solo la storia, ma una fotografia di Pinerolo a metà Ottocento A favore della guerra di liberazione Michele Ponza di Cavour Manuali scolastici a difesa della purezza della lingua Un Vocabolario Piemontese - Italiano Giacinto Carena Cenni biografici Un Vocabolario Metodico Francesco Toggia Cenni biografici Diagnosi e la cura degli animali domestici Comportamenti da adottare nei casi di rabbia La veterinaria legale Bernardino Bertini Una ricerca sulle sorgenti di acque minerali Un reportage scientifico sulla Germania Vittore Ghiliani Cenni biografici Un catalogo delle specie di Lepidotteri La denuncia dell'incontrollato disboscamento Difendersi dagli insetti distruggitori Una rete di appassionati per raccogliere osservazioni sugli insetti Dalla Sicilia una richiesta per conoscere metodi da utilizzare contro i parassiti Vittore Carletti Il Cholera morbus a Pinerolo Un'indagine conoscitiva dell'Ispettore Sanitario Conclusioni Per approfondire a cura di Valter Careglio |
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Summary/Notes: |
Il volume, preceduto da una presentazione del senatore Elvio Fassone, sviluppa il tema delle aspettative e dell'"orizzonte" della classe dirigente locale (politici, imprenditori, intellettuali), di fronte all'Unità d'Italia. Dai saggi di Careglio e Drago, complementari per molti aspetti, emerge nitidamente quanto il Pinerolese e il suo capoluogo non siano stati timidi spettatori, quanto artefici e veri protagonisti del Risorgimento italiano: una tesi che i due autori dimostrano attraverso l'uso di fonti sia pubbliche che private (i verbali del Consiglio Provinciale e Divisionale, opere di carattere scientifico), restituendoci il quadro di un'epoca in cui la vivacità politica, imprenditoriale e culturale seppe rendere il Pinerolese centrale e non marginale nel processo di unificazione nazionale. PREFAZIONE Il lettore scorre il titolo nel quale si parla di Risorgimento, rammenta che stiamo celebrando il 150° anniversario dell'unità d'Italia, e pensa ad un altro scritto sulle vicende del nostro '800 risorgimentale, destinato ad andare a gonfiare uno dei due fronti su cui sta montando la polemica: la glorificazione retorica dei laudatores e lo svilimento politico dei detrattori per principio. Si può tranquillizzare. È vero che una sorta di destino maligno sembra colpire le pagine più significative della nostra storia, quelle che dovrebbero vederci uniti nella fierezza del ricordo, e invece contribuiscono a renderci ancora più astiosi e divisi. È accaduto ed accade per la Resistenza, sta accadendo per l'unità d'Italia e per il Risorgimento che ne fu l'artefice. Ma il lavoro di Valter Careglio e Margherita Drago ci permette di tirare un respiro di sollievo. Non fa parte della corrida, non si iscrive nemmeno a quella corrente snobistica che prova piacere a smitizzare per principio, od a capovolgere "pour épater". Si parla di Risorgimento, certamente, e dei moti del XXI (così significativi per la nostra città), si parla di Carlo Alberto, di Cavour e di spirito mazziniano. Ma se ne parla come sfondo di un altro filmato, quello locale della nostra terra. Non ci sono polemiche né "rivisitazioni" dissacranti, la diplomazia e le battaglie rimangono sullo sfondo e non tracimano mai. Gli Autori sanno che il Risorgimento, e la storia in genere, non sono fatti solo di baionette e di trattati, ma di sottofondi intensi di umanità e di intrecci relazionali. Dietro i moti del 1848, "primavera di popoli", c'era anche la crisi della patata e la fame di mezza Europa; dietro le Cinque giornate di Milano c'era la consapevolezza che la Lombardia pesava per 1/7 del territorio austro-ungarico ma produceva 1/4 del gettito fiscale; accanto allo Statuto Albertino, con la sua ingessatura clerico-monarchica, c'era la Costituzione della Repubblica romana, con il suo appello alla fratellanza dei popoli ed all'uguaglianza degli uomini. Effimera la seconda, purtroppo, e durevole il primo: ma questo è un altro discorso. Careglio e Drago restringono volutamente il campo visuale. Guardano ad un Risorgimento casalingo, coltivando con perizia il filone di quella "storia dal basso" che oggi trova sempre maggiori cultori: una storia nella quale l'aggettivo "basso" non sminuisce il sostantivo, ma lo arricchisce della dimensione umana che le guerre e i trattati ignorano. Gli Autori guardano a Pinerolo ed al Pinerolese, perché qui viviamo, ed è giusto sapere come ci siamo comportati 150 anni or sono. E soprattutto guardano alla classe dirigente di questa terra, perché è in corso da tempo un dibattito sulla classe dirigente di oggi, sulla presenza o meno di una visuale strategica in chi è chiamato a guidare questo territorio, e chissà che ripercorrere le vicende di ieri non offra prospettive per le difficoltà di oggi. Senza nessun parallelismo, sia chiaro, senza raffronti che sarebbero impossibili e ingiustificati: solo con l'oggettiva saggezza che può essere scoperta all'interno dei nudi fatti. Si può partire, insieme agli Autori, da un dato di fondo. La prima metà dell'800 ha registrato dei traumi storici squassanti. La rivoluzione francese ha fatto spirare un vento di diritti e di libertà, e il primo Napoleone lo ha diffuso in gran parte degli Stati autoritari. Poi il Napoleone console è diventato l'imperatore autocrate, secondo l'ordinaria parabola del potere. Ma intanto il verbo dell'89 ha inseminato l'Europa, pur senza Internet: quando le parole sono attese, bastano anche le diligenze. Poi il Congresso di Vienna e la restaurazione hanno riportato indietro le lancette con brutalità, rimettendo sul trono i sovrani deposti, e impegnandoli a sostenersi l'un l'altro in caso di ribellioni. È questo il primo spunto di riflessione. È assurdo pensare che sia possibile cancellare la storia quando è andata avanti in modo corale ed eticamente fondato. È stolto credere che le baionette (oggi diremmo: l'informazione addomesticata) possano mettere a tacere quello che le Costituzioni hanno proclamato su scala europea. È stolto, ma lo fanno sempre: anche questa è coazione a ripetere. [..] Febbraio 2011 Elvio Fassone |